“Il 19/11 Aci e Istat hanno pubblicato una stima preliminare sull’andamento degli incidenti stradali in Italia nel 1° semestre 2023 della quale presentiamo un quadro sinottico raffrontato con l’identico periodo 2022. Ogni giorno dei primi sei mesi 2023 abbiamo avuto 437 sinistri, 7,6 morti e 588 feriti.
Vi è poi una rilevazione confrontata con i dati 1° sem. 2019, ultimo anno ante-Covid, valutato quale anno di confronto in materia di sicurezza stradale per il decennio 2021-2030, nel quale si ebbero 3.173 vittime in totale:
Le percorrenze autostradali 2023 denotano un aumento del +5,4% sul 1° sem. 2022, aumento assorbito quasi integralmente dal trasporto leggero con + 7,1% a fronte del + 0,6% di quello pesante. Allo stesso modo sulle strade extraurbane si ha +4,0% per il trasporto leggero e + 1,0% per quello pesante.
OBIETTIVI SICUREZZA STRADALE 2021/2030 E VALUTAZIONI DEGLI ANDAMENTI ALLO STATO
Ovviamente prematura qualunque conclusione a metà 2023 su un obiettivo di 10 anni al 2030, ma se l’obiettivo da raggiungere per le vittime della strada al 2030 è del – 50% rispetto 2019 (3.173) e dopo tre anni e mezzo da quell’anno siamo alla percentuale cumulata del – 9,8%, compreso il 2020 nel quale a causa della pandemia si è assistito ad una riduzione notevole di circolazione incidenti e morti, ciò vuol dire che, come mera progressione, tale diminuzione si sta attestando per il decennio 2021/2030 a poco meno del 4% all’anno, a fronte di un atteso 5%, con una ipotesi di raggiungimento di non più del 39/40%, 10 punti circa sotto l’obiettivo: con il trend di discesa del numero dei morti al 1° sem. 2023, in dieci anni – rebus sic stantibus – potremmo ipotizzare di scendere a 19.038 vittime a fronte di un risultato atteso stimato di 15.860.
E la differenza non è di poco conto!
Se a questi dati aggiungiamo gli esiti dei controlli della Polizia Stradale effettuati a livello nazionale dal 1° gennaio al 30 settembre 2023* (+3,3 in totale sul 2022), unitamente ad un massiccio utilizzo dell’etilometro (+61,2% sullo stesso periodo 2022), e che hanno portato ad un + 20% di infrazioni accertate, il quadro che sembra attenderci non è dei migliori (*dati Ministero Interno dell’11/11/2023).”
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