“La dottoressa Amelia Clò, dentista, si rivolge a noi a causa di una lettera di un avvocato che le contesta la bontà di alcune terapie da lei effettuate, alcuni mesi prima, nei confronti di una paziente.
La dottoressa Clò è assicurata con noi con il prodotto di tutela legale “Difesa Area Medico-Sanitaria” e ha sottoscritto l’estensione facoltativa “Vertenze con i pazienti”. Tale estensione prevede l’intervento della Compagnia in caso di controversie contrattuali con i pazienti, per un massimo di due casi all’anno.
Provvediamo ad aprire la pratica e a richiedere alla dottoressa la documentazione necessaria ad assisterla legalmente mediante un nostro avvocato convenzionato.
Dall’esame delle contestazioni formulate al medico dentista, si evince che la paziente sostiene di aver subito un pregiudizio a causa di alcune cure endodontiche mal eseguite dalla dottoressa Clò e di aver sviluppato, quale conseguenza diretta di tali interventi, una sinusite cronica per la quale è stato necessario un ricovero ospedaliero.
La richiesta di risarcimento del danno asseritamente subito dalla cliente della dottoressa Clò a seguito delle prestazioni eseguite ammonta a 5.000,00 Euro.
Ovviamente, il medico dentista ha anche una copertura assicurativa per la RC professionale, ma la polizza di tutela legale si integra ad essa in modo complementare poiché è finalizzata a difendere preventivamente il professionista, respingendo le richieste risarcitorie avversarie e scongiurando implicazioni ulteriori per altri profili di responsabilità.
Il legale del network DAS ha esaminato la cartella clinica della paziente. Dal diario delle terapie, si rileva che, già in occasione della prima visita effettuata presso lo studio della dottoressa Clò, erano emerse delle problematiche preesistenti, confermate dalle radiografie, e riconducibili ai trattamenti disposti dal precedente medico curante.
Non solo. Per l’intero periodo di cura presso lo studio medico della dottoressa Clò, e nel corso delle singole sedute, la paziente non aveva mai lamentato alcun tipo di patimento e di disturbo. Inoltre, l’avvocato della paziente non aveva prodotto alcuna documentazione clinica a supporto delle proprie pretese risarcitorie.
Com’è noto, in diritto, il nesso di causalità rappresenta il legame tra l’evento dannoso o pericoloso e la condotta o l’omissione riconosciuta come causa o concausa del suo verificarsi.
Per accertare una responsabilità medica per fatto colposo è necessario dimostrare il nesso di causalità ossia che la lamentata sinusite della paziente fosse una conseguenza diretta dei trattamenti di cura canalare eseguiti dalla dentista nostra assicurata.
È quanto ha replicato il legale DAS con delle argomentazioni evidentemente persuasive dal momento che la controparte non ha replicato e la vertenza si è così conclusa senza seguiti giudiziali.
Da notare, che se il legale convenzionato avesse avuto necessità di un supporto peritale per confermare la bontà dei trattamenti eseguiti dalla dottoressa Clò, la polizza Difesa Area Medico Sanitaria avrebbe coperto anche tali ulteriori spese.”
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