Approfondimento: Lettera di incarico per il libero professionista

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“Un professionista che non mette nero su bianco le intese raggiunte con il cliente rischia di non poter far valere i suoi diritti in un’aula di tribunale.
Caso tipico è quello del mancato pagamento del compenso da parte di un cliente che eccepisce l’inesistenza dell’incarico professionale. Ma come fa il professionista a provare l’esistenza dell’accordo?

Vediamolo insieme.

Il contratto d’opera intellettuale è un contratto in base al quale un professionista (commercialista, notaio, architetto, geometra, ecc.), si impegna a eseguire una prestazione intellettuale dietro pagamento di un compenso pattuito liberamente tra le parti o in base a tariffe professionali.
Ecco gli elementi che dovrebbe contenere l’accordo scritto:
  • la descrizione dettagliata dell’opera o del servizio richiesti
  • i documenti eventualmente necessari alla progettazione e /o realizzazione
  • i tempi di consegna da parte del professionista
  • il prezzo pattuito ed i tempi di pagamento
  • la data e le modalità di recesso

Se non c’è un accordo scritto, è un potenziale problema sia per il professionista che per il cliente:

Infatti il professionista, al fine di ottenere il pagamento del compenso, deve provare di aver ricevuto un mandato in qualsiasi forma, idonea a manifestare in modo certo la volontà di avvalersi della sua opera da parte del cliente.

Se non esiste un incarico scritto, il cliente rischia di dover pagare la prestazione ad un prezzo più alto rispetto a quello che credeva di avere concordato a voce.

Come si prova la volontà delle parti in caso di accordo verbale?

Con riferimento al corrispettivo dovuto al professionista occorre ricordare che, ai sensi dell’art. 2225 del Codice Civile, il corrispettivo per la prestazione, nel caso non sia convenuto dalle parti e non possa essere determinato secondo le tariffe professionali o gli usi, viene stabilito dal giudice in relazione al risultato ottenuto e al lavoro normalmente necessario per ottenerlo.

Pertanto il professionista, per ottenere eventuali ulteriori pagamenti, deve provare necessariamente mediante testimoni che era stato pattuito un corrispettivo ulteriore rispetto a quello corrisposto.

In secondo luogo può ricorrere alle tariffe professionali in vigore e/o all’autorità giudiziaria per ottenere il riconoscimento dell’attività svolta.”

(Articolo completo QUI)
DAS offre una polizza ad hoc dedicata al libero professionista per:
  • professionisti che operano in ambito diverso da quello medico-sanitario (in questo caso esiste un prodotto dedicato esclusivamente all’area medico-sanitaria)
  • Professionisti che svolgono l’attività sia informa individuale sia associata
  • Professionisti iscritti a ordini o albi e libere professioni non riconosciute
  • Professionisti che svolgono l’attività in qualità di dipendenti, pubblici o privati
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