“L’estate 2021 è all’insegna di due importanti aperture: le spiagge e tutte le attività dell’industria dello sport e dell’intrattenimento.
Com’è noto, si tratta di due comparti che sono stati pesantemente colpiti dalla pandemia. È corretto affermare che il settore del turismo, dello spettacolo e del fitness è stato così penalizzato dalle restrizioni anti-Covid da ridurne i ricavi per oltre il 70% del fatturato annuo complessivo.
Si tratta di attività che, per le loro caratteristiche intrinseche, risultavano incompatibili con le misure di distanziamento sociale imposte dai protocolli emergenziali; tuttavia, adesso, la situazione sta cambiando radicalmente grazie alla campagna di vaccinazione, che permette di aprire uno spiraglio di luce e di ritorno alla normalità.
Ma il Covid-19 non è il solo deterrente all’accesso a litorali e ad attività ricreative: da tempo, esistono anche altre barriere, fortemente limitative, che impediscono la socialità e “obbligano” ad un distanziamento che, al pari del coronavirus o forse anche di più, è causa di isolamento e di emarginazione.
Ci riferiamo al tema delle barriere sociali, della diversità e delle politiche di inclusione.
DAS Assicurazioni Tutela Legale è particolarmente sensibile a queste tematiche con campagne di informazione e di sensibilizzazione e intende proporre anche quest’anno una riflessione tramite i canali social sul turismo solidale ed inclusivo: un turismo che si propone di promuovere un cambiamento culturale, che mira a pensare e concepire gli spazi e i servizi delle strutture ricettive in modo tale da renderli accessibili a tutti senza preclusioni.
L’interrogativo dell’estate non può essere allora semplicemente quello di “come si potrà stare sotto l’ombrellone o sul materassino” nel rispetto dei protocolli anti-contagio, bensì quello ben più importante di come adoperarsi affinché i lidi balneari (e non solo) rispondano a requisiti di accessibilità per tutti, anche per i disabili.
Naturalmente, in questo periodo, sicurezza è ancora sinonimo di prevenzione e di lotta all’epidemia. È consentita l’attività di balneazione secondo le modalità operative previste per l’estate scorsa. Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha precisato che le spiagge sono aperte e non esistono limitazioni per l’accesso al pubblico. Pertanto, riportiamo qui alcune regole che, anche quest’anno, dovremo rispettare in spiaggia, ma non manchiamo di segnalare anche i servizi aggiuntivi che alcune stazioni balneari offrono per consentire un accesso al lido e al mare davvero libero ed inclusivo:
- spazio di almeno 10 metri quadrati per ombrellone;
- distanza di 1 metro e mezzo fra un lettino e l’altro;
- distanziamento sociale tra gli astanti di un metro senza obbligo di indossare la mascherina in spiaggia.
Per accogliere persone affette da forme di disabilità, alcuni litorali hanno introdotto i seguenti servizi:
- ampi parcheggi riservati che favoriscono l’avvicinamento alla spiaggia;
- cabine più larghe;
- passerelle che conducono e favoriscono la discesa al mare e che sono percorribili anche con carrozzine;
- operatori specializzati, bagnini e assistenti alla balneazione specificamente formati per l’assistenza a persone affette da disabilità;
- servizio di interpretariato LIS per consentire pari opportunità anche nella comunicazione;
- servizi di accompagnamento;
- presenza di ausili per la balneazione;
- bagni attrezzati con sedie “Job” (si tratta di un presidio medico di ausilio alla mobilità, una sorta di lettino sdraio dotato di ruote galleggianti che può essere condotto in acqua).
L’estate segna, però, anche la ripresa e la riapertura di attività chiuse da mesi: le “barriere” imposte dalla pandemia hanno avuto pesanti effetti economici; molte di queste attività sono collegate al settore turistico ed alberghiero, alle località di mare e di montagna.
Tra il mese di ottobre e il mese di novembre 2020, è stata condotta la seconda edizione della rilevazione “Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19” dell’ISTAT con l’obiettivo di aggiornare le informazioni raccolte e consentire nuove valutazioni in merito agli effetti della pandemia sull’attività delle imprese e le loro prospettive:
- 39,2%: le imprese con servizi digitali di interazione con la clientela;
- 41,8%: le imprese che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione o a strumenti analoghi;
- 15%: le imprese con un profilo di rischio molto elevato.
La necessità di adottare misure sanitarie e adeguare i processi produttivi al fine di ridurre il rischio di contagio ha riguardato la quasi totalità delle imprese. Solo l’1,4% di esse ha dichiarato di non averne presa alcuna. Nel complesso, la sanificazione e la fornitura di dispositivi di protezione individuali è stato considerato un costo rilevante dal 64,8% delle imprese (fonte: Istat).
I numeri che vi riportiamo qui sotto sono quelli di una stagione estiva in salita, in attesa che i fondi del “Recovery Fund” e del “Next Generation EU” possano portare quel “respiro resiliente” che tanto si attende e in cui si confida (fonte: CRIBIS):
- Spettacoli in generale:
- numero degli spettacoli: diminuzione del 69%;
- numero degli ingressi: diminuzione del 72%;
- ricavi: diminuzione del 77%;
- spesa da parte del pubblico: diminuzione del 76%;
- Concerti:
- numero degli ingressi: diminuzione del 82,88%;
- spesa da parte del pubblico al botteghino: diminuzione del 89,13%;
- Cinema:
- numero delle presenze: diminuzione del 82,12%;
- numero degli ingressi: diminuzione del 70,98%;
- spesa al botteghino: diminuzione del 71,62%;
- spesa da parte del pubblico: diminuzione del 73,21%;
- Teatri:
- numero degli spettacoli: diminuzione del 64,81%;
- numero degli ingressi: diminuzione del 70,41%;
- ricavi al botteghino: diminuzione del 77,78%;
- spesa da parte del pubblico: diminuzione del 76,47%;
- Fiere e mostre culturali:
- fiere percentuale ingressi: diminuzione del 83%;
- mostre culturali percentuale ingressi: diminuzione del 72%;
- Palestre e piscine:
- numero degli ingressi: diminuzione del 77%;
- spesa da parte del pubblico: diminuzione del 84%;
- Sale da ballo:
- numero degli spettacoli: diminuzione del 71,36%;
- numero degli ingressi: diminuzione del 72,53%;
- spesa da parte del pubblico: diminuzione del 73,94%;
- Piscine (fonte: Coni, Anif):
- 18 milioni le persone che annualmente rinnovano la tessera di una palestra;
- 12,5 miliardi di Euro la perdita complessiva di fatturato del settore;
- il 20,91% delle palestre italiane si trova in Lombardia.
Prima di concludere questo articolo, non possiamo, tuttavia, non parlare di una “good news”: + 130.000 nuovi posti di lavoro tra gennaio e aprile 2021 contro i meno 230.000 registrato negli stessi mesi del 2020.
Abbiamo scritto di riaperture, di barriere, non solo economiche, di riduzioni dei volumi di fatturato e di una stagione estiva che, pur in salita, ci auguriamo non si chiuda con il triste epilogo dello scorso anno quando ci trovammo nuovamente di fronte allo spettro della “seconda ondata”.
Osservando la storia, gli studiosi hanno tratto l’insegnamento di grandi capacità e potenzialità che hanno reso possibile la ricostruzione. È accaduto con i Ruggenti anni Venti in America, dopo il crollo della borsa di New York; prima ancora era successo in Europa, attorno agli anni Trenta dell’Ottocento, con la pestilenza da colera che aveva colpito quasi tutte le nazioni; è avvenuto nel Dopoguerra, con la ricostruzione industriale e il piano Marshall.
Gli studi eseguiti dalla Confindustria italiana evidenziano già i primi segnali di una ripresa, che nel secondo e terzo trimestre dell’anno potrebbe registrare nuovi importanti rialzi. Il lieve incremento nel secondo trimestre del 2021, che si concluderà a giugno, secondo le proiezioni degli analisti suggerisce un aumento decisamente più accentuato nel terzo e nel quarto trimestre dell’anno, quando il PIL italiano potrebbe raggiungere un valore positivo del + 4,7% nel 2021 e del + 4,4% nel 2022 (fonte: Miriam Carraretto, “Qui Finanza”, maggio 2021; “La Repubblica”, giugno 2021).
Aspettiamo fiduciosi il futuro. La storia si ripete.”
di Walter Brighenti – per DAS
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