Il quotidiano assicurativo Assinews in questo articolo, attraverso domande e risposte, sviscera e risponde ad alcuni quesiti sul Superbonus 110%.
“Alessandro De Biasio, amministratore delegato di Gabetti Lab (società specializzata nella ristrutturazione di immobili mediante bonus fiscali per l’efficientamento energetico) con 84 progetti di riqualificazione di condomini deliberati nel 2020 in Superbonus, e altri 150 progetti previsti per il 2021, spiega il loro approccio. E quando entra in gioco il general contractor.
Domanda. Tanto attraente sulla carta, nella pratica il Superbonus 110 si traduce in un’impresa ardua, di certo non alla portata di tutti, pena il rischio di scordarsi il rimborso totale. Da dove partire per non sbagliare?
Risposta. Il primo passo è decidere se optare per un fai da te più o meno spinto, nel senso di volersi comunque avvalere di alcuni professionisti conosciuti, oppure se delegare appunto tutto al general contractor. In un caso come nell’altro però per prima cosa si dovrà arrivare a uno studio di fattibilità per capire quali i lavori necessari per migliorare almeno di due classi il profilo energetico del proprio edificio e accedere così al Superbonus. Lo studio comporta anche la verifica preventiva della conformità catastale dei singoli edifici o appartamenti, operazione che da sola può richiedere anche 2-3 mesi perché gli uffici comunali sono oberati di lavoro e per di più sono in smart working. E’ un passo però indispensabile perché due terzi degli edifici presentano irregolarità più o meno gravi.
D. Quando si arriva allora allo studio di fattibilità?
R. Lo studio nel frattempo va avanti grazie ai 4.500 progettisti di cui ci avvaliamo, e nel giro di due o tre mesi è pronto e siamo in grado di presentare al cliente un’offerta, completa naturalmente di preventivi di costo e tempistiche certe, ma soprattutto, in caso di cessione del credito, dei costi non coperti dai bonus fiscali che quindi restano a carico del cliente.
D. Il Superbonus 110 non li copre tutti?
R. Assolutamente no. In media in caso di condomini resta a carico meno del 10% del costo complessivo, tra il 10 e il 15% in caso di clienti privati, cifra che può essere finanziata da una banca per il periodo di cinque anni, la durata del rimborso del Superbonus. Se tutto è ok e ci viene affidato l’incarico, a questo punto entra in scena anche il general contractor.
D. Chi sono i vostri partner e come mai anche una struttura come Gabetti Lab si appoggia a una figura del genere?
R. E’ tutta una questione di capacità fiscale, economica e di copertura assicurativa. In altre parole il general contractor deve avere un giro d’affari tale e quindi un credito d’imposta nei confronti dello stato sufficiente ad assorbire quello che gli viene ceduto dai clienti. Inoltre, i finanziamenti arrivano quando lo stato avanzamento lavori è arrivato almeno al 30% del totale: come pagare materiali, professionisti e artigiani fino a quel momento se non si dispone delle risorse necessarie? Noi per esempio al momento abbiamo 800 milioni di euro di portafoglio commesse, di cui 600 milioni fatti negli ultimi sei mesi e stiamo esaminando altre 700 nuove richieste, tra condomini e privati. Servono quindi capitali ingenti alle spalle. Infine, le responsabilità in gioco sono notevoli per chi assevera i lavori , Per questo ci appoggiamo a general contractor come Energy Solution del gruppo Snam, Prime Green Solutuons del gruppo Rina ed Enel X.
D. Accettate lavori di qualunque importo, anche quelli di un piccolo privato?
R. In genere prendiamo in considerazione progetti dai 100 mila euro in su.
D. In molti lamentano che con il 110 i costi dei lavori sono esplosi. Come mai?
R. E’ aumentato soprattutto il costo delle materie prime. Il boom di domanda poi ha per forza di cose inciso, ma in realtà più sulla reperibilità delle strutture che sui costi. Oggi per esempio sono quasi introvabili ponteggi e materiali per il cappotto termico. Ma la situazione dovrebbe normalizzarsi in autunno.”
di Teresa Campo
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