Approfondimento DAS: IL TRACCIAMENTO DELLE PERSONE E IL DIRITTO ALLA PRIVACY

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“Lo sviluppo tecnologico, oltre a grandi vantaggi, porta con sé dei risvolti non trascurabili correlati al tema della privacy, della sicurezza dei dati personali e del diritto di ciascun individuo a non essere tracciato.

Si pone, quindi, un delicato problema legato al difficile bilanciamento tra il diritto alla privacy e altri diritti, quali la sicurezza e il diritto alla salute, quest’ultimo sempre più invocato nell’attuale congiuntura segnata dal Covid-19.

Al fine di meglio inquadrare la problematica, occorrerà soffermarsi sulla nozione di privacy, attualizzandola alla luce del progresso culturale e tecnologico a cui assistiamo.

 

Privacy ed evoluzione tecnologica

 

Il quadro pandemico ha acceso i riflettori su un tema alquanto delicato, ovvero il difficile bilanciamento tra la tracciabilità degli individui e il loro diritto alla privacy.

Se è vero, infatti, che l’evoluzione tecnologica già da anni ha prodotto sistemi tecnologici con elevate capacità di tracciamento (basti pensare al segnale gps presente ormai in tutti i telefoni cellulari), occorre chiedersi fino a che punto è possibile utilizzare questi dati, chi e quando può utilizzarli senza incorrere in violazione della privacy dell’interessato?

Al fine di poter meglio inquadrare la vicenda è utile allora ricostruire i passaggi che hanno portato alla situazione attuale.

La necessità di proteggere i dati personali ed i relativi trattamenti dall’ingerenza di un’autorità pubblica durante l’esercizio del diritto alla libertà individuale si possono far risalire alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo firmata a Roma nel novembre del 1950 dai 12 stati all’epoca membri del Consiglio d’Europa.

Innanzitutto cominciamo dal chiarire cosa si intende per dati di localizzazione o c.d. dati sulla posizione.

Questi sono rappresentati da tutte le informazioni trattate da una rete o un servizio di comunicazione elettronica che indicano la posizione geografica di un dispositivo (lo smartphone) di un determinato utente.

Mentre in passato l’attenzione era orientata esclusivamente sui dati personali, intesi quale categoria di dati che – direttamente o indirettamente – permetteva l’identificazione o l’indentificabilità di un soggetto, con il passare del tempo anche i dati sulla posizione geografica hanno assunto un’importanza determinante, in quanto idonei a rivelare spostamenti, abitudini, stili di vita, etc.. Come noto, infatti, esistono sul web degli strumenti capaci di veicolare i nostri click o i nostri like e influenzare le nostre scelte o i nostri gusti.

Ovviamente la possibilità di essere tracciati, nel tempo, ha rivelato degli indiscutibili vantaggi anche per il singolo interessato (si pensi al settore della sicurezza o a quello della mobilità e dei trasporti).

Tuttavia le diverse sfaccettature del tema impongono di muoversi con prudenza per non trascurare i rischi connessi.

La localizzazione e il concetto di distanza vengono, infatti, enfatizzati nell’attuale contesto popolato da sensori wireless, presenti nell’ambiente che ci circonda.

Ecco, allora, che anche i dati di geolocalizzazione assumono un importante valore.

Non può, quindi, ignorarsi che il concetto di privacy, anche per via dell’evoluzione tecnologica, abbia avuto una sua estensione fino ad includere anche questa categoria di dati.

La possibilità di una localizzazione permanente dell’individuo altera senza dubbio il rapporto della persona con la tecnologia, oltre che i rapporti umani.

Il tema assume una complessità e una delicatezza ancora maggiore se si considera che esso intreccia anche altri diritti fondamentali dell’individuo, oltre a quello della riservatezza:

  • la libertà di circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale (art.16 Cost.);
  • la libertà di riunirsi, anche in luogo aperto al pubblico, senza necessità di preavviso (art. 17 Cost.).

Su questo terreno si giocherà una partita estremamente importante, che mette in discussione valori fondativi, a partire dal ruolo e dalla portata del consenso fino al rispetto di valori fondamentali per l’autonomia della persona, la dignità e l’eguaglianza in primo luogo.

L’introduzione, da ultimo, di sistemi di rilevamento di dati biometrici rappresenta un nuovo cruciale profilo nel dibattito sul tracciamento delle persone che, per la sua complessità, richiederà un separato approfondimento.

 

di Avv. Luigi Randazzo; Gierrelex per DAS

Fonte QUI

 

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